Vai al contenuto
gennaio 9, 2009 / iburobar

Il suonatore Faber

“… E dov’è Jones, quel vecchio suonatore
Che giocò con la vita per tutti i suoi novant’anni.
Affrontando la tormenta a petto nudo.
Bevendo e piantando casino.
Senza mai un pensiero
Né alla moglie, né ai parenti,
Né all’amore, né al denaro, né al cielo?…”

(da “La Collina” di E.L. Masters)

In un vortice di polvere gli altri vedevan siccità,
a me ricordava la gonna di Jenny in un ballo di tanti anni fa.
Sentivo la mia terra vibrare di suoni, era il mio cuore,
e allora perché coltivarla ancora, come pensarla migliore.

Libertà l’ho vista dormire nei campi coltivati
a cielo e denaro, a cielo ed amore, protetta da un filo spinato.
Libertà l’ho vista svegliarsi ogni volta che ho suonato,
per un fruscio di ragazze a un ballo, per un compagno ubriaco.

E poi se la gente sa, e la gente lo sa che sai suonare,
suonare ti tocca, per tutta la vita e ti piace lasciarti ascoltare.

Finì con i campi alle ortiche, finì con un flauto spezzato
e un ridere rauco e ricordi tanti e nemmeno un rimpianto.

(Fabrizio De André – Il suonatore Jones)

Lascia un commento